venerdì 7 maggio 2010

La rosa rossa

La rosa rossa

C’era una volta una bella rosa rossa, talmente bella che tutti si fermavano ad ammirarla. I giovani sognavano di regalarla alle loro innamorate, le api facevano a gara per arrivare al suo nettare e le farfalle si radunavano sui suoi petali morbidi come il velluto. Persino i morti guardandola dal cielo speravano di averla sulle proprie tombe. Insomma , la bella rosa rossa era amata da tutti . Per questo in molti avrebbero voluto raccoglierla ma stava così bene sulla sua pianta che alla fine nessuno aveva il coraggio di reciderla . E poi aveva anche moltissime spine, una quantità infinita di piccoli aculei pungenti sul suo gambo, molte di più delle altre rose. Proprio le rose che le abitavano vicino provavano invidia per la sua bellezza dunque la lasciavano sempre da sola e avvertivano anche i giovani boccioli di fiorire in rami lontani dal suo.La più invidiosa era la rosa bianca; anche la rosa bianca era bellissima e suoi petali sembravano il vestito da sposa di una principessa. La rosa gialla aveva il colore acceso del sole e la rosa rosa la delicatezza delle guance di un bimbo appena nato. Ognuna di loro aveva una sua bellezza ma erano talmente concentrate sulla loro rivale rosa rossa che non gioivano più dei propri profumi, dei colori e della forma elegante delle loro foglie. Si sentivano brutte. E in effetti lo stavano diventando :era la cattiveria a fargli perdere la loro bellezza. Mentre loro erano avvizzite, la rosa rossa era fresca di rugiada e allora le altre rose la allontavano di più. Ma più la rosa rossa rimaneva da sola , più riceveva complimenti perché i passanti la notavano di più ancora.Poi sul finire della primavera , non so cosa accadde, ma come molte belle cose possono finire anche la rosa rossa ad un certo punto sfiorì.Le altre rose erano felici e le dissero:” ora non potrai più vantarti dei bei tuoi petali rossi” e la rosa rispose:” i miei petali non erano rossi per vanità ma per imbarazzo. Sono molto timida e quando mi fanno dei complimenti divento rossa” Le rose:” E mostrarti con tutta quella rugiada al mattino? Non era vanità quella? Non volevi forse sembrare più fresca di noi?” “io veramente piangevo perché stavo da sola” “ tutte quelle spine? Sono per darti sono un aria snob”“sono molto fragile.volevo solo che mi toccassero con prudenza”Un'altra goccia di rugiada apparve sulla rosa rossa. Le altre rose capirono solo allora di essere state ingiuste. La rosa rossa non era né antipatica, né vanitosa, né una rivale : era solo diversa . Non esistono rivali. Da quel momento le altre rose tornarono ad essere di nuovo bellissime e a essere felici della loro diversa bellezza: i colori tornarono a splendere, le foglie divennero più affusolate, godevano dei raggi del sole, si dissetevano con la pioggia e vivevano in armonia . Le api tornavano a succhiare il loro dolce nettare, le farfalle le facevano visita e i passanti respiravano il loro profumo. E la rosa rossa? La rosa rossa appassì. Anche le cose belle sembra che possono finire – è vero - ma in realtà, non finiscono mai e la bellezza di quella rosa rossa vive nella bellezza di tutte le rose di tutto il mondo e di tutti i tempi.

di: Silvia lo Iacono
Da: http://www.favole.org/

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