lunedì 15 marzo 2010

Italiani per esempio



Titolo: Italiani per esempio
Autore: Giuseppe Caliceti
Editore : Feltrinelli
Anno di pubblicazione: 2010
Dettagli: p.240



Quanti alunni stranieri avrò conosciuto in questi venticinque anni di scuola? Duecento? Quattrocento? Di più? Non so, ma ho sempre cercato di accogliere tutti e di ascoltarli con attenzione, clandestini compresi. Ho cercato di rispettare i loro silenzi finché, in modo inaspettato, è scattata in loro la voglia di raccontarsi e rileggere, a volte anche in modo fantastico, la propria esperienza. Hanno aiutato me e tanti alunni italiani a guardare con occhi nuovi al complesso fenomeno dell’immigrazione e ai problemi a esso connessi, mettendo spesso in discussione le nostre presunte superiorità e certezze. Ci siamo aiutati a guardare in modo diverso il mondo e il Paese in cui ci siamo trovati ad abitare. Fin da principio ho preso l’abitudine di trascrivere parole, frasi, conversazioni, testi scritti da questi bambini. In più di un’occasione sembrava di rivivere la favola del Brutto Anatroccolo, ma non sempre. Una volta ambientati in Italia, ho chiesto loro cosa ne pensassero dell’Italia e degli italiani. Ho raccolto i frammenti di tante storie, riflessioni, confidenze piene di speranza e di paura, di realtà e di fantasie, di tristezze e di allegrie, di ingenue osservazioni e di fantastici fraintendimenti. Ne è uscito questo ritratto inedito dell’Italia di oggi e degli italiani. Ho cambiato i loro nomi per ragioni di privacy, ma non la loro età e la loro nazionalità. Questo è libro è dedicato sia a loro che ai loro compagni di classe italiani. Ma anche a tutti i loro genitori. Grazie. Buona lettura. (Giuseppe Caliceti)

Le streghe

Le streghe

La chiesa condannava le superstizione, le dottrine astrologiche, le filosofie ortodosse, ma soprattutto era inflessibile con la stregoneria. La Bolla papale di Innocenzo VIII del 1484 condanna la stregoneria come la peggiore delle eresie. Ecco di seguito un brano della Bolla: "...parecchie persone di entrambi i sessi, dimentiche della loro stessa salvezza e deviando dalla fede cattolica, si sono date ai demoni incubi e succubi; per mezzo d'incantesimi, fatture, scongiuri e altre superstiziose infamie ed eccessi magici fanno deperire ed estinguere la progenie delle donne, i piccoli degli animali, le messi della terra, i grappoli delle vigne, i frutti degli alberi...". Fra le più antiche testimonianze di streghe a Milano appaiono gli atti del processo a Sibilla Zanni e Pierina Bugatis, condannate alla pena capitale nel 1390 e arse in piazza S. Eustorgio. Costoro furono accusate di aver partecipato a dei sabba. I sabba erano le assemblee delle streghe con i demoni e si tenevano nella zona di Porta Romana, dove in quel tempo si trovava una foresta in cui nessuno osava inoltrarsi. La tradizione racconta che in questo quartiere, più precisamente in Via Laghetto 2, abitasse una fattucchiera che comandava le altre streghe del Verziere. L'esecuzione più famosa che la storia ricorda fu quella di Caterina dei Medici, data l'importanza e la notorietà dell'accusatore. Parliamo del Senatore Alvisio Melzi, che un giorno si ammalò di una malattia sconosciuta. Costui si convinse di essere vittima di un maleficio procuratogli dalla sua serva Caterina dei Medici. In realtà a farglielo era stato il Capitano Vaccallo, indispettito contro la donna che un tempo aveva rifiutato le sue lusinghe. Caterina dei Medici, logorata dalle torture, confessò di essere colpevole dei più gravi delitti e di aver venduto la sua anima al demonio, di conseguenza fu condannata al rogo. Il martirio si svolse in Piazza Vetra dove normalmente si bruciavano le streghe e, per la prima volta, venne costruito un palco per l'esecuzione. Così fu descritto il rogo di Caterina in una pubblicazione del tempo: "1617 adì 4 marzo. Giustizia fatta sulla Vetra: fu abbrugiata una Cattarina de Medici, p. strega, la quale aveva malefiziato il Senatore Melzi et fu fatta una baltresca sopra la casotta: fu strangolata su la detta baltresca all'atto che ogn'uno poteva vedere et prima fu menata sopra un carro et tenagliata; questa fu la prima volta che si facesse baltresca".

La vera storia del principe azzurro



Titolo: La vera storia del principe azzurro
Autore: Roberto Denti
Editore : Il battello a vapore
Anno di Pubblicazione: 2010

Dettagli: p.45

Un famoso scrittore per ragazzi traccia un divertente ritratto di uno dei personaggi più amati delle fiabe.

Età di lettura: da 5 anni.

Sposerò Berlusconi



Titolo: Sposerò Berlusconi
Autore: Nicola Cinquetti
Editore: Rizzoli
Anno di pubblicazione: 2010

Dettagli: p.144

Noè, quattordici anni, una mamma single con la fissa dell’omeopatia, è solitario, ha una fresca passione per la filosofia e adora Arianna, bellissima e irraggiungibile. Mentre indaga le vite dei filosofi antichi cercando consolazione dalla sua, di vita, che spesso è un tormento, Noè s’illude di riuscire ad avvicinarsi ad Arianna attraverso una recita scolastica di Romeo e Giulietta, ma non ci riesce. Sentendola parlare un giorno di Berlusconi in toni ammirati, s’inventa un regalo straordinario per il suo compleanno: una telefonata di auguri da parte di Berlusconi stesso, in città per un comizio. Ma le cose non vanno proprio per il verso giusto. L’autoritratto amaro e lucido di un ragazzo che sa di essere diverso dagli altri ma è ancora troppo giovane per capire che è meglio essere diversi che identici agli altri.

Età di lettura da 13 anni.

domenica 14 marzo 2010

La ragazza del ritratto



Titolo: La ragazza del ritratto
Autore: Paul Torday
Editore : Elliot
Anno di pubblicazione: 2010
Dettagli: p.320


Durante un party al cottage di campagna di alcuni amici di famiglia, Michael, un uomo di mezza età che con la moglie Elizabeth conduce una vita assolutamente normale e pressoché priva di emozioni, nota un quadro che rappresenta un paesaggio e un’enigmatica figura femminile. Incuriosito dal soggetto, a cena chiede notizie del dipinto ai padroni di casa e scopre che, secondo loro, nell’opera non è raffigurata alcuna presenza umana. Incredulo, decide di verificare e constata che, effettivamente, nel dipinto non c’è nessuna donna ritratta, almeno non più… Questo è solo il primo di una serie di piccoli incidenti che fanno interrogare Michael su quello che è il proprio senso della realtà. Tutto ciò che lo riguarda, abitudini, costumi, cambia improvvisamente, anche il rapporto con la moglie, ora molto più intenso e sensuale. Elizabeth si rende conto che all’uomo che ha sposato sta succedendo qualcosa, eppure il “nuovo” marito le piace molto di più. Nel frattempo Michael incontra per caso, in varie occasioni, quella che ha tutta l’aria di essere la ragazza del ritratto e contemporaneamente alcuni ricordi oscuri del proprio passato iniziano a riaffiorare… Salutato dalla critica e dal pubblico inglesi come un vero gioiello, spiazzante e capace di scardinare qualsiasi definizione di genere letterario, La ragazza del ritratto è un romanzo gotico contemporaneo, opera di uno dei maggiori scrittori britannici viventi.

Lo sfaticato

Lo sfaticato

Non vuoi andare a lavorare e tua moglie ti butta fuori di casa? Aspetta a disperare: chissà cosa può succedere una volta varcata la soglia di casa...

C'era una volta una coppia che viveva tranquilla in una casa. Bhé, forse non era così tranquilla... La moglie, nell'ultimo periodo, era diventata scontrosa e arrabbiata. Il motivo? Suo marito non lavorava. E non nel senso che non trovava lavoro. Di lavoro ce n'era finché voleva. Semplicemente gli piaceva poltrire. Anzi, in paese si diceva che in vita sua quell'uomo non avesse mai lavorato nemmeno un giorno.
- Muoviti! Fai qualcosa! - lo incalzava la moglie.
- Stai zitta! Lasciami stare sulla mia poltrona! Non faccio del male a nessuno. E poi dove vuoi che vada? Non lo vedi che è sera? Lo sai che io ho paura delle stelle!
- Cosa? - fece incredula la donna - Adesso viene fuori che hai paura delle stelle! Ma fammi il piacere, va'...
- E' vero, che ti credi...
Stupita, la donna smise di ribattere e, fra sé e sé, inziò a pensare a come sfruttare la paura del marito per cacciarlo di casa.
La sera successiva gli chiese di uscire a prendere il pane che era rimasto in giardino.
- Sei pazza? Le stelle mi divorerebbero! Giammai! Vacci tu!
- No. Stasera non voglio sentire storie. Ci andrai tu. Devi fare solo quattro metri oltre lo zerbino. Credo che lo possa fare anche uno sfaticato come te!
Per troncare le lamentele della moglie, l'uomo alla fine acconsentì. Ma appena fu sull'uscio, ricevette un calcio nel sedere, volò in mezzo al buio del cortile, e la moglie gli richiuse la porta alle spalle, girando la chiave ben quattro volte.
- Ce l'ho fatta - si mise a urlare al di là della serraura - Ti ho sbattuto fuori!
Adesso vattene e non farti più vedere!
- Disgraziata! - rispose il marito - Ecco cosa si ottiene a prendere una moglie. Uno si aspetta di essere amato e rispettato e invece guarda come va a finire. Allora me ne andrò, ma se le stelle mi mangeranno mi avrai sempre sulla coscienza!
Incamminatosi con fare circospetto, l'uomo continuava a guardare le stelle. Erano grandi, sembravano minacciarlo. Giunse infine nella terra dei giganti, cui fece pena. Riuniti in assemblea, i giganti decisero di prenderlo a lavorare alle loro dipendenze. L'uomo, privo di un tetto, fu costretto ad accettare.
Per i giganti fu un vero disastro. L'uomo lavorava male, era pigro e svogliato. Si addormentava sul posto di lavoro. Arrivava tardi agli appuntamenti. Il disagio crebbe, fino a che, un bel giorno, i giganti raccolsero una bella somma di denaro, la diedero in mano all'uomo e gli dissero:
- Ecco! questi sono i soldi per i lavori che non hai fatto. Pensa quanto sei fortunato! Ma adesso vattene! Ci sbrigheremo da soli le nostre faccende!
- Come volete! Sfondate una porta aperta! Arrivederci!
- No no. Altro che arrivederci: a mai più! - lo corressero in coro i giganti.L'uomo rincasò con la borsa piena di soldi. Bussò. La moglie, appena lo vide, scappò in casa.
- Tesoro, guarda: sono tornato! Sono pieno di soldi!
- Eh?
- Ho lavorato! Li ho guadagnati!
- Tsé, è tutto merito mio. Se non ti cacciavo di casa, adesso saresti ancora con un pugno di mosche in mano.
- Infatti sono tornato per renderti partecipe di questa ricchezza. Ora nessuno di noi due dovrà più lavorare!
Allora la moglie aprì la porta e lo abbracciò. E i due vissero felici e contenti.
"Grazie!", ci viene da dire, con tutti quei soldi...

Favola del Tibet

O sei dentro o sei fuori



Titolo: O sei dentro o sei fuori
Autore: Guido sgardoli
Editore: E.Elle
Anno di pubblicazione: 2010

Dettagli: p.160

Due sedicenni, Franco e Gabriele, molto diversi tra loro: metodico, ordinato, preciso il primo; frenetico, impulsivo il secondo. Li lega un'amicizia di lunga data che forse è diventata un'abitudine. È nuovamente estate e Gabriele convince Franco a vivere una breve vacanza all'insaputa dei rispettivi genitori. Una fuga, loro due da soli, per dare un senso alla noia dell'estate. Gabriele è euforico, Franco è preoccupato. Ma quando un'amicizia ha il carattere della dipendenza, si è portati ad accettare ogni cosa, anche quando non la si condivide. E un viaggio da soli on the road, soprattutto quando è irto di imprevisti, può essere un'occasione per mettersi a nudo, per verificare se davvero si è amici o si è semplicemente abituati a stare insieme.
Età di lettura: da 14 anni.