C’era una volta un folletto di nome Arturo che sapeva volare. Lui era l’unico ad avere ricevuto questo dono infatti una volta aveva aiutato una beccaccia ferita a guarire con delle piante medicinali che solo i folletti conoscono. Dovete sapere che ogni tanto nei boschi si aggirano degli uomini malvagi che qualcuno chiama”cacciatori”Così, per ringraziarlo la fata del bosco gli fece questo meraviglioso dono che lui metteva a disposizione della comunità dei folletti.Con l’approssimarsi della vigilia di Natale, Arturo decise di fare un volo sopra la città più vicina che si chiamava Mirabilia. Non che la foresta dove abitava fosse meno bella, ma Arturo era un folletto molto curioso, e quella sera voleva andare in esplorazione nel mondo dove abitavano gli uomini.Il paesaggio era veramente stupendo: i tetti delle case erano coperti da una coltre di neve soffice come lo zucchero a velo, i negozi erano riccamente addobbati e le strade erano illuminate a festa. Alcuni bambini improvvisavano un canto di Natale per strada accompagnati da alcuni zampognari. -Come è bello il Natale!- sospirava il folletto.Allora al folletto venne un’idea, perché non portare in dono ad ogni bambino una stella? Così spiccò il volo e andò a chiedere alla Luna la cortesia di prestargli le sue stelle per illuminare la festa di Natale ad ogni bambino della città. La Luna in un primo momento storse il naso, perché era molto gelosa delle sue stelle, che erano tutte figlie sue, ma poi gli concesse questo favore solo per quella volta e quella fu la vigilia di Natale più luminosa dalla notte dei tempi!
giovedì 15 aprile 2010
Il folletto Arturo
Il folletto Arturo
C’era una volta un folletto di nome Arturo che sapeva volare. Lui era l’unico ad avere ricevuto questo dono infatti una volta aveva aiutato una beccaccia ferita a guarire con delle piante medicinali che solo i folletti conoscono. Dovete sapere che ogni tanto nei boschi si aggirano degli uomini malvagi che qualcuno chiama”cacciatori”Così, per ringraziarlo la fata del bosco gli fece questo meraviglioso dono che lui metteva a disposizione della comunità dei folletti.Con l’approssimarsi della vigilia di Natale, Arturo decise di fare un volo sopra la città più vicina che si chiamava Mirabilia. Non che la foresta dove abitava fosse meno bella, ma Arturo era un folletto molto curioso, e quella sera voleva andare in esplorazione nel mondo dove abitavano gli uomini.Il paesaggio era veramente stupendo: i tetti delle case erano coperti da una coltre di neve soffice come lo zucchero a velo, i negozi erano riccamente addobbati e le strade erano illuminate a festa. Alcuni bambini improvvisavano un canto di Natale per strada accompagnati da alcuni zampognari. -Come è bello il Natale!- sospirava il folletto.Allora al folletto venne un’idea, perché non portare in dono ad ogni bambino una stella? Così spiccò il volo e andò a chiedere alla Luna la cortesia di prestargli le sue stelle per illuminare la festa di Natale ad ogni bambino della città. La Luna in un primo momento storse il naso, perché era molto gelosa delle sue stelle, che erano tutte figlie sue, ma poi gli concesse questo favore solo per quella volta e quella fu la vigilia di Natale più luminosa dalla notte dei tempi!
C’era una volta un folletto di nome Arturo che sapeva volare. Lui era l’unico ad avere ricevuto questo dono infatti una volta aveva aiutato una beccaccia ferita a guarire con delle piante medicinali che solo i folletti conoscono. Dovete sapere che ogni tanto nei boschi si aggirano degli uomini malvagi che qualcuno chiama”cacciatori”Così, per ringraziarlo la fata del bosco gli fece questo meraviglioso dono che lui metteva a disposizione della comunità dei folletti.Con l’approssimarsi della vigilia di Natale, Arturo decise di fare un volo sopra la città più vicina che si chiamava Mirabilia. Non che la foresta dove abitava fosse meno bella, ma Arturo era un folletto molto curioso, e quella sera voleva andare in esplorazione nel mondo dove abitavano gli uomini.Il paesaggio era veramente stupendo: i tetti delle case erano coperti da una coltre di neve soffice come lo zucchero a velo, i negozi erano riccamente addobbati e le strade erano illuminate a festa. Alcuni bambini improvvisavano un canto di Natale per strada accompagnati da alcuni zampognari. -Come è bello il Natale!- sospirava il folletto.Allora al folletto venne un’idea, perché non portare in dono ad ogni bambino una stella? Così spiccò il volo e andò a chiedere alla Luna la cortesia di prestargli le sue stelle per illuminare la festa di Natale ad ogni bambino della città. La Luna in un primo momento storse il naso, perché era molto gelosa delle sue stelle, che erano tutte figlie sue, ma poi gli concesse questo favore solo per quella volta e quella fu la vigilia di Natale più luminosa dalla notte dei tempi!
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