Titolo: Finchè avrò voce
Autore: Joya Malalai
Editore : Piemme
Anno di pubblicazione: 2010
Dettagli: p.352
Autore: Joya Malalai
Editore : Piemme
Anno di pubblicazione: 2010
Dettagli: p.352
Malalai era ancora tra le braccia della mamma quando i russi hanno invaso l’afghanistan. E aveva solo quattro anni quando la sua famiglia si è rifugiata in Pakistan. Poi sono venuti la guerra civile negli anni Novanta, la presa del potere dei talebani, la “guerra al terrore” degli americani. Oggi che è una giovane donna di trent’anni, Malalai Joya non ha conosciuto un solo giorno di pace in vita sua. Dopo il crollo del regime talebano, Malalai ha la possibilità di entrare a far parte dei delegati della Loya Jirga, il gran consiglio afgano che dovrebbe governare il nuovo corso, si ritrova in realtà seduta a fianco degli aguzzini di sempre. Lo sgomento non dura che un attimo. Poi Malalai decide, consapevole che ci sono scelte che segnano una vita per sempre. Decide di non piegarsi alla legge del silenzio. Osa dare voce a chi non ha voce. Si alza. chiede la parola. E proprio lei, una donna, dice le verità che nessuno aveva mai detto. “La legittimità e la legalità di questa assemblea” esordisce risoluta “vengono messe in dubbio dalla presenza dei criminali che hanno ridotto il nostro Paese in questo stato. Sono le persone più contrarie alle donne. Dovrebbero essere condotti davanti a tribunali nazionali e internazionali. Se anche potrà perdonarli il nostro popolo afgano dai piedi scalzi, la nostra storia non li perdonerà mai”. in aula scoppia il putiferio. “infedele”, gridano le lunghe barbe. “Prostituta”. Solo l’intervento di altre delegate evita il peggio. Dal giorno del suo intervento, Malalai è oggetto di continue minacce di morte e di continui tentativi di attentati. È stata infine espulsa illecitamente dal parlamento dove è stata eletta. Ormai vive una vita blindata, cambia casa ogni giorno, è costretta a girare con il burqa, proprio lei che lo combatte da sempre. La sua storia e quella tormentata del suo Paese si intrecciano.
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