Il Leone di San Babila
Circa cinque secoli fa i nobili veneziani discutevano di come poter attaccare e distruggere Milano; giunsero alla decisione di colpire la città all'improvviso, durante la notte, così che la sorpresa avrebbe sicuramente impedito ai milanesi d'organizzare una buona difesa. Oramai era tutto stabilito. Una sera, poco dopo il tramonto, i veneziani erano pronti e cominciarono ad avvicinarsi alle mura della città ad un certo punto però udirono un rumore simile al rullo di un tamburo. Spaventati e allo stesso tempo sconcertati dal fatto che i milanesi potessero aver previsto l'attacco, sospesero l'offensiva e inviarono una pattuglia in avanscoperta. In realtà il rumore che udirono proveniva da un panettiere intento ad abburattare la farina, che s'accorse in ogni caso della loro presenza e corse a dare l'allarme. I milanesi riuscirono a respingere l'attacco, e a far scappare in fretta e furia i veneziani, i quali, dalla fretta, abbandonarono sul campo di battaglia tutte le loro insegne, i loro stemmi, e un gigantesco leone in pietra, molto simile a quelli che ancora oggi si trovano in piazza San Marco, a Venezia. Il leone veneziano in pietra fu dichiarato bottino di guerra e sistemato su una colonna collocata in piazza San Babila.
Circa cinque secoli fa i nobili veneziani discutevano di come poter attaccare e distruggere Milano; giunsero alla decisione di colpire la città all'improvviso, durante la notte, così che la sorpresa avrebbe sicuramente impedito ai milanesi d'organizzare una buona difesa. Oramai era tutto stabilito. Una sera, poco dopo il tramonto, i veneziani erano pronti e cominciarono ad avvicinarsi alle mura della città ad un certo punto però udirono un rumore simile al rullo di un tamburo. Spaventati e allo stesso tempo sconcertati dal fatto che i milanesi potessero aver previsto l'attacco, sospesero l'offensiva e inviarono una pattuglia in avanscoperta. In realtà il rumore che udirono proveniva da un panettiere intento ad abburattare la farina, che s'accorse in ogni caso della loro presenza e corse a dare l'allarme. I milanesi riuscirono a respingere l'attacco, e a far scappare in fretta e furia i veneziani, i quali, dalla fretta, abbandonarono sul campo di battaglia tutte le loro insegne, i loro stemmi, e un gigantesco leone in pietra, molto simile a quelli che ancora oggi si trovano in piazza San Marco, a Venezia. Il leone veneziano in pietra fu dichiarato bottino di guerra e sistemato su una colonna collocata in piazza San Babila.
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