In un paese lontano, tantissimo tempo fa, ci fu una tremenda carestia che portò alla morte quasi tutti gli uomini e gli animali.
In quel paese viveva una famiglia di ragni, il cui capofamiglia era Ananse, il ragno maschio, che, molto previdente e dotato di buon senso, aveva seminato un grande campo a igname che dava nutrimento a tutta la famiglia. Ma la carestia peggiorava, e un giorno Ananse disse a sua moglie: "Mia cara, se io dovessi morire, promettimi che mi seppellirai all´interno del nostro campo, così che io possa starvi sempre vicino anche dopo la morte". La moglie glielo promise.
Un triste giorno, al momento del risveglio, Ananse non dava segni di vita. La moglie e i figli, versando tutte le loro lacrime, lo seppellirono nel campo come lui aveva chiesto. Ma non potevano immaginare che Ananse non era affatto morto: la sua era stata una crudele messa in scena per potere mangiare indisturbato tutti i frutti del campo.
Infatti giunta la notte, Ananse si svegliò, scavò un cunicolo dalla sua tomba e cominciò tranquillamente a mangiare, finché non ebbe la pancia piena. La mattina dopo, quando la moglie vide che il campo era mezzo vuoto, si intristì: chi poteva approfittare del campo di una povera vedova? E decise di tendere un tranello all´intruso. Prese una statua di legno, la spalmò di una colla molto potente e la sistemò in mezzo al campo con una radice di igname in una mano.
Giunta la notte, Ananse si svegliò. Stava per dedicarsi a un altro lauto pasto, quando vide un estraneo in mezzo al campo, con una radice di igname in mano. Infuriato, si gettò con foga sull´intruso, ma rimase appiccicato a lui con tutte e otto le sue zampe, senza più potersi muovere. Così si rese conto di essere caduto nella trappola che gli aveva teso la sua stessa moglie.
Il mattino dopo la povera vedova trovò il marito appiccicato alla statua, e capì che non era affatto morto. Ananse confessò la sua colpa.
"Come hai potuto farmi una cosa simile?" imprecò la moglie "Tutti credono che tu sia morto. Ora la nostra famiglia deve vergognarsi di te, e dovremo andare a nasconderci negli angoli più bui e lontani per non rivelare al mondo la vergogna che hai portato su di noi". Per questa ragione ancora oggi i ragni si nascondono negli angoli e nei posti più bui e fuori mano.
Fiaba del Ghana
Nessun commento:
Posta un commento