La chiesa condannava le superstizione, le dottrine astrologiche, le filosofie ortodosse, ma soprattutto era inflessibile con la stregoneria. La Bolla papale di Innocenzo VIII del 1484 condanna la stregoneria come la peggiore delle eresie. Ecco di seguito un brano della Bolla: "...parecchie persone di entrambi i sessi, dimentiche della loro stessa salvezza e deviando dalla fede cattolica, si sono date ai demoni incubi e succubi; per mezzo d'incantesimi, fatture, scongiuri e altre superstiziose infamie ed eccessi magici fanno deperire ed estinguere la progenie delle donne, i piccoli degli animali, le messi della terra, i grappoli delle vigne, i frutti degli alberi...". Fra le più antiche testimonianze di streghe a Milano appaiono gli atti del processo a Sibilla Zanni e Pierina Bugatis, condannate alla pena capitale nel 1390 e arse in piazza S. Eustorgio. Costoro furono accusate di aver partecipato a dei sabba. I sabba erano le assemblee delle streghe con i demoni e si tenevano nella zona di Porta Romana, dove in quel tempo si trovava una foresta in cui nessuno osava inoltrarsi. La tradizione racconta che in questo quartiere, più precisamente in Via Laghetto 2, abitasse una fattucchiera che comandava le altre streghe del Verziere. L'esecuzione più famosa che la storia ricorda fu quella di Caterina dei Medici, data l'importanza e la notorietà dell'accusatore. Parliamo del Senatore Alvisio Melzi, che un giorno si ammalò di una malattia sconosciuta. Costui si convinse di essere vittima di un maleficio procuratogli dalla sua serva Caterina dei Medici. In realtà a farglielo era stato il Capitano Vaccallo, indispettito contro la donna che un tempo aveva rifiutato le sue lusinghe. Caterina dei Medici, logorata dalle torture, confessò di essere colpevole dei più gravi delitti e di aver venduto la sua anima al demonio, di conseguenza fu condannata al rogo. Il martirio si svolse in Piazza Vetra dove normalmente si bruciavano le streghe e, per la prima volta, venne costruito un palco per l'esecuzione. Così fu descritto il rogo di Caterina in una pubblicazione del tempo: "1617 adì 4 marzo. Giustizia fatta sulla Vetra: fu abbrugiata una Cattarina de Medici, p. strega, la quale aveva malefiziato il Senatore Melzi et fu fatta una baltresca sopra la casotta: fu strangolata su la detta baltresca all'atto che ogn'uno poteva vedere et prima fu menata sopra un carro et tenagliata; questa fu la prima volta che si facesse baltresca".
lunedì 15 marzo 2010
Le streghe
Le streghe
La chiesa condannava le superstizione, le dottrine astrologiche, le filosofie ortodosse, ma soprattutto era inflessibile con la stregoneria. La Bolla papale di Innocenzo VIII del 1484 condanna la stregoneria come la peggiore delle eresie. Ecco di seguito un brano della Bolla: "...parecchie persone di entrambi i sessi, dimentiche della loro stessa salvezza e deviando dalla fede cattolica, si sono date ai demoni incubi e succubi; per mezzo d'incantesimi, fatture, scongiuri e altre superstiziose infamie ed eccessi magici fanno deperire ed estinguere la progenie delle donne, i piccoli degli animali, le messi della terra, i grappoli delle vigne, i frutti degli alberi...". Fra le più antiche testimonianze di streghe a Milano appaiono gli atti del processo a Sibilla Zanni e Pierina Bugatis, condannate alla pena capitale nel 1390 e arse in piazza S. Eustorgio. Costoro furono accusate di aver partecipato a dei sabba. I sabba erano le assemblee delle streghe con i demoni e si tenevano nella zona di Porta Romana, dove in quel tempo si trovava una foresta in cui nessuno osava inoltrarsi. La tradizione racconta che in questo quartiere, più precisamente in Via Laghetto 2, abitasse una fattucchiera che comandava le altre streghe del Verziere. L'esecuzione più famosa che la storia ricorda fu quella di Caterina dei Medici, data l'importanza e la notorietà dell'accusatore. Parliamo del Senatore Alvisio Melzi, che un giorno si ammalò di una malattia sconosciuta. Costui si convinse di essere vittima di un maleficio procuratogli dalla sua serva Caterina dei Medici. In realtà a farglielo era stato il Capitano Vaccallo, indispettito contro la donna che un tempo aveva rifiutato le sue lusinghe. Caterina dei Medici, logorata dalle torture, confessò di essere colpevole dei più gravi delitti e di aver venduto la sua anima al demonio, di conseguenza fu condannata al rogo. Il martirio si svolse in Piazza Vetra dove normalmente si bruciavano le streghe e, per la prima volta, venne costruito un palco per l'esecuzione. Così fu descritto il rogo di Caterina in una pubblicazione del tempo: "1617 adì 4 marzo. Giustizia fatta sulla Vetra: fu abbrugiata una Cattarina de Medici, p. strega, la quale aveva malefiziato il Senatore Melzi et fu fatta una baltresca sopra la casotta: fu strangolata su la detta baltresca all'atto che ogn'uno poteva vedere et prima fu menata sopra un carro et tenagliata; questa fu la prima volta che si facesse baltresca".
La chiesa condannava le superstizione, le dottrine astrologiche, le filosofie ortodosse, ma soprattutto era inflessibile con la stregoneria. La Bolla papale di Innocenzo VIII del 1484 condanna la stregoneria come la peggiore delle eresie. Ecco di seguito un brano della Bolla: "...parecchie persone di entrambi i sessi, dimentiche della loro stessa salvezza e deviando dalla fede cattolica, si sono date ai demoni incubi e succubi; per mezzo d'incantesimi, fatture, scongiuri e altre superstiziose infamie ed eccessi magici fanno deperire ed estinguere la progenie delle donne, i piccoli degli animali, le messi della terra, i grappoli delle vigne, i frutti degli alberi...". Fra le più antiche testimonianze di streghe a Milano appaiono gli atti del processo a Sibilla Zanni e Pierina Bugatis, condannate alla pena capitale nel 1390 e arse in piazza S. Eustorgio. Costoro furono accusate di aver partecipato a dei sabba. I sabba erano le assemblee delle streghe con i demoni e si tenevano nella zona di Porta Romana, dove in quel tempo si trovava una foresta in cui nessuno osava inoltrarsi. La tradizione racconta che in questo quartiere, più precisamente in Via Laghetto 2, abitasse una fattucchiera che comandava le altre streghe del Verziere. L'esecuzione più famosa che la storia ricorda fu quella di Caterina dei Medici, data l'importanza e la notorietà dell'accusatore. Parliamo del Senatore Alvisio Melzi, che un giorno si ammalò di una malattia sconosciuta. Costui si convinse di essere vittima di un maleficio procuratogli dalla sua serva Caterina dei Medici. In realtà a farglielo era stato il Capitano Vaccallo, indispettito contro la donna che un tempo aveva rifiutato le sue lusinghe. Caterina dei Medici, logorata dalle torture, confessò di essere colpevole dei più gravi delitti e di aver venduto la sua anima al demonio, di conseguenza fu condannata al rogo. Il martirio si svolse in Piazza Vetra dove normalmente si bruciavano le streghe e, per la prima volta, venne costruito un palco per l'esecuzione. Così fu descritto il rogo di Caterina in una pubblicazione del tempo: "1617 adì 4 marzo. Giustizia fatta sulla Vetra: fu abbrugiata una Cattarina de Medici, p. strega, la quale aveva malefiziato il Senatore Melzi et fu fatta una baltresca sopra la casotta: fu strangolata su la detta baltresca all'atto che ogn'uno poteva vedere et prima fu menata sopra un carro et tenagliata; questa fu la prima volta che si facesse baltresca".
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